PARAFILIE

Le perversioni dall’esibizionismo al voyeurismo, dal feticismo al transessualismo, dal sadomasochismo alla pedofilia , hanno sempre avuto una connotazione negativa.  Viene evidenziata la deviazione, il degrado, l’aberrazione, il ribrezzo, la ripugnanza. Tutte queste manifestazione del comportamento umano deviato rivelano paradossalmente e inequivocabilmente, la grande potenza dell’amore che negli uomini e nelle donne, presenta due facce: una chiara e una scura, una accettabile e una aberrante.

In ognuno di noi albergano tutte e due in proporzioni e quantità diversissime.
LA DIFFERENZA TRA LA NORMALITA’ E LA PATOLOGIA PARAFILICA (PERVERSIONE) STA PROPRIO NELLA PROPORZIONE E NELLA QUANTITA’ CHE DI ESSA C’E’ IN NOI E NELLA CONSAPEVOLEZZA CHE DI TUTTO CIO’ NE POSSIAMO AVERE.

Spesso all’interno delle relazioni affettive e sessuali un dosaggio minimo di parafilia rende i rapporti piu’ eccitanti e anche duraturi. Altre volte, con densità maggiori, diventa invece pericoloso o anche distruttivo portando a grandi sofferenze e rotture tra le persone.

La Conditio sine qua non affinchè non venga travalicato il confine tra accettabile e inaccettabile, lecito e illecito, è che all’interno della relazione esista piena coscienza e consensualità adulta.

C’è una condizione parafilica tra tutte che non può contemplare parità e condivisione nemmeno in minima percentuale e che diventando pura violenza fisica, psicologica e grave reato penale. Questa è la condizione della pedofilia , in ogni sua manifestazione nei comportamenti umani.

PEDOFILIA

La pedofilia è una forma di comportamento perverso e illegale che spinge un adulto a molestare ed a usare sessualmente un/a minore anche con il suo consenso.

L’immaginario collettivo associa in genere ed erroneamente, il pedofilo alla figura di un maniaco-psicopatico incontrollabile. In realtà egli è generalmente una persona comune con una vita anche regolare (una moglie, dei figli, un lavoro e delle relazioni sociali soddisfacenti).

Il pedofilo può essere chiunque anche se non tutti i pedofili sono uguali per modus operandi e personalità.

Molto spesso realizza le sue fantasie perverse nel contesto della sua famiglia ma anche fuori casa con approcci che vanno dalla ricerca di contatti amicali e di tenerezza alla molestia e violenza diretta per arrivare fino alle forme più brutali di sevizie.

Nella ricerca psicologica e criminologica sono state individuate svariate tipologie di abusatore dell’infanzia e di pedofilo così identificate:

Latente
Occasionale
Immaturo
Regressivo
Aggressivo
Omosessuale

Le cause

Alla base della pedofilia c’è sempre una psicopatologia traumatica o no, originata nell’infanzia e che si è andata via via sviluppando fino alla sua messa in atto verso gli altri.

Nel pedofilo esistono importanti disarmonie della personalità che lo spingono ad usare sessualmente l’infanzia, più facilmente manipolabile, per tentare di risolvere i propri problemi.

Le vittime

Bambini e adolescenti che subiscono seduzioni o aggressioni da pedofili spesso, per senso di colpa o protezione verso l’adulto non rivelano ciò che hanno sopportato. La loro vita da quel momento sarà costellata da un insieme di sintomi più o meno evidenti e gravi di disagio, sofferenza psicologica e socio-comportamentale.

Importanza della psicoterapia

Per le vittime è assolutamente necessario un percorso psicoterapeutico per elaborare il trauma subito e liberarsi del senso di colpa, di inadeguatezza e di impotenza che ne deriva.

Far ricorso alle cure di uno psicoterapeuta esperto in questo universo della psicopatologia può risultare decisivo per la loro salvaguardia anche quando sono diventate adulte.

Nel caso del pedofilo sarebbe altrettanto indispensabile un percorso psicoterapeutico per fargli comprendere le cause del suo comportamento . Questo per evitare i “Relapse” cioè le ricadute dopo che è stato individuato. Purtroppo in Italia la legislazione non prevede l’obbligatorietà della cura per i pedofili.  E’ raro che qualcuno di loro si sottoponga volontariamente ad un trattamento di cura psicoterapeutica se non spinto dalla famiglia.

Pedofilia è un termine che deriva dal greco antico e che significa letteralmente attrazione erotica per bambini o adolescenti del proprio o dell’altro sesso. Abbiamo il dovere , anzi il profondo obbligo, di preservare infanzia e adolescenza da molestie e abusi sessuali inflitti da persone affette da questa parafilia-perversione sessuale. In campo psicologico siamo consapevoli che sia necessario stimolare una nuova e più realistica capacità di intervento sia a scopo preventivo che psicoterapeutico.

Tuttavia parlare di pedofilia e abuso sessuale su minori non è facile e talvolta può essere imbarazzante . Dobbiamo da un lato affrontare il tabù dei problemi sessuali che imprigionano il bambino vittima e dall’altro capire ed elaborare le motivazioni che spingono compulsivamente l’abusante . Comprendere “il carnefice”,  “l’orco” per aver compiuto atti seduttivi e sessualizzati che provocano danni psichici e socio-comportamentali gravissimi nei bambini/e.

L’abuso e la violenza sui minori rappresentano comportamenti aberranti e potenzialmente distruttivi per lo sviluppo dell’infanzia in tutte le sfere della personalità.

Ma chi è il pedofilo?
Come lo si può riconoscere?
Come difendersene?

Trovare una risposta a queste domande può essere un valido strumento di aiuto per tutte le persone che a vario titolo si occupano dell’infanzia (genitori,educatori,istituzioni sportive e ricreative etc.).

Il pedofilo è nella stragrande maggioranza dei casi il risultato di un vissuto infantile psicopatologico quale l’aver sopportato storie di deprivazioni importanti sia affettive che materiali,abusi subiti e molto spesso rimossi e sconosciuti.

Nell’adulto è possibile perciò individuare le conseguenze di un trauma cumulativo precedente. Il pedofilo è colui che è attratto e cerca rapporti sessuali con bambini/e. L’eccitazione sessuale quasi sempre dipende dal desiderio inconscio di far loro del male pensando il contrario,oltre che da uno spirito di vendetta verso gli altri.

È l’amore per l’odio o l’odio per l’amore.
L’abuso e/o la violenza subita nell’infanzia da parte di un adulto di cui il bambino può fidarsi trasforma la sua capacità di amare nel suo esatto contrario e fa trionfare, quando quel bambino sarà a sua volta adulto, il bisogno di vendicarsi per guarire, illusoriamente certo, le antiche ferite alla propria identità.

Il pedofilo è abile nel mascherare la propria natura ed è molto attento a non commettere errori che possano smascherarlo. Ma una cosa non può evitare mai di fare e cioè frequentare luoghi dove vivono bambini e adolescenti.

La sua strategia è quella di studiarne le abitudini e le caratteristiche per poi utilizzarle e sfruttarle per contattarli. Oggi si serve anche e soprattutto dei social network come Facebook, ASK e altre Chat, camuffando la propria identità con Nickname fantasiosi e accettabili dai ragazzi/e collegati in rete internet.
Esistono anche forme non agite di pedofilia, molto spesso vengono scambiate foto e video di minori bambini o adolescenti ripresi in situazioni quotidiane (sport, scuola, giardini, spiagge, piscine) normali con commenti scambiati con altri pedofili, accompagnati da fantasie e racconti eccitatori in maniera para-legale (senza commettere veri e propri reati) ma comunque soddisfacendo la propria e altrui parafilia. Tutto questo all’interno di un FORUM cui può partecipare chiunque sia interessato all’argomento in quanto pedofilo. 

Persone che sono molto vicine alla vita dei bambini e si propongono loro come “troppo amici” consiglieri e compagni di giochi spesso si rivelano i predatori più abili. Seducono l’infanzia con l’amicizia, la falsa comprensione, la complicità. Questi elementi sono molto efficaci nell’adescamento e rappresentano una componente eccitatoria straordinaria perchè permette loro di esprimere quella parte infantile mai completamente superata e maturata. Con questo atteggiamento riescono ad abbattere la naturale diffidenza dei bambini verso l’adulto e abusarne.

Come abbiamo già visto esistono varie tipologie di abusatori e pedofili.
Approfondendo l’analisi possiamo dire che:

Il pedofilo latente

Ha attenzioni morbose verso i bambini ma non le mette in pratica quasi mai perchè il suo autocontrollo è ancora sufficientemente integro e sa che le sue pulsioni non sono socialmente accettabili.

Il pedofilo occasionale

È colui che coglie l’occasione di fare esperienze sessuali in circostanze particolari come può essere un viaggio in paesi esotici o molto poveri.

Il pedofilo immaturo

Non sentendosi capace di mantenere relazioni equilibrate con altri adulti rivolge il suo corteggiamento all’infanzia per sentirsi padrone della situazione.

Il pedofilo regressivo

Manifesta comportamenti antisociali e dipendenze da sostanze e alcool. Si sente inadeguato nelle relazioni sociali e impulsivamente si rivolge a minori sconosciuti e indifesi predandoli.

Il pedofilo aggressivo

Trae piacere consapevolmente nel violentare e far soffrire la sua vittima fino alle estreme conseguenze. È questo il caso dell’odio erotizzato che lo trasforma da sconfitto in vincitore per riscattare quella parte debole e vulnerabile di sè stesso che non riesce ad accettare.

Il pedofilo omosessuale

Trasferisce sui bambini il suo bisogno d’amore frustrato o negato. Prova empatia per la sua vittima e nell’abusarla sogna di essere amato come è convinto di amarla lui.

Difendere i bambini non è impresa facilissima né per i genitori né per le istituzioni . E’ possibile attraverso un’azione capillare di amorevole controllo-sorveglianza e soprattutto con una apertura mentale nel riconoscere e non negare le situazioni potenzialmente rischiose . Questo anche quando i sospetti arrivano dalla cerchia di amici e familiari.

Imparare a leggere comportamenti e messaggi dei bambini che volontariamente e involontariamente inviano al mondo per trasmettere il loro disagio e la loro sofferenza. Non trascurare di osservare bene chi sta molto-troppo in contatto coi bambini anche quando non sarebbe del tutto necessario.
Infine non chiudere gli occhi di fronte a molte evidenze . Non lasciare tutto il peso dell’abuso sulla vittima per evitare di rendere pubblica una vicenda che deturperebbe l’immagine di tutta la famiglia.